L’intervento si configura tipologicamente come una casa unifamiliare a matrice organica con forma a “L” aperta verso l’angolo sud-ovest, organizzata su tre livelli, di cui uno interrato, e la cui destinazione d’uso è residenziale. L’edificio si inserisce nell’ambiente antropizzato sfruttandone le caratteristiche intrinseche: l’orientamento dell’asse elio-termico, il dislivello naturale del terreno e i punti focali sul paesaggio circostante con le sue emergenze naturali. La tipologia architettonica partirà da legami esistenti, attingendo dall’iconografia rurale degli edifici di Gianico per poi svilupparsi, con un processo di assimilazione ed esclusione, ed esprimersi attraverso linguaggi contemporanei. In questo senso l’edificio non rappresenta solo un frammento contemporaneo calato nell’ambiente storico, ma diviene esso stesso trama e parte di quel paesaggio preservandone la sua identità e dandone nuove letture per dei possibili sviluppi futuri. Il terreno in vistoso declivio da est verso ovest viene utilizzato per inserire il fabbricato, nel modo più consono, all’interno del contesto ambientale esistente. Per la generazione compositiva dell’edificio vengono utilizzati due assi ruotati di 90° l’uno dall’altro, il primo direzionato da nord verso sud, a cui si uniforma il corpo principale, ed il secondo direzionato da ovest verso est, a cui si uniforma il corpo secondario. I corpi di fabbrica così dislocati, vengono a formare un angolo aperto verso la direttrice sud-ovest, che corrisponde alla migliore visuale disponibile dall’area sull’intera vallata. La forma dunque è quella di una “L” il cui lato lungo si sviluppa parallelo al confine nord, e che ha le aperture principali dei locali verso sud. Si viene così a formare tra i due corpi, un’area semi-chiusa, o a corte aperta, che richiama una tipologia storica dello spazio esterno alle fattorie o ai casolari, quella del cortile o dell’aia. Questo spazio, pensato una volta come funzionale all’l’attività agricola, ora viene riproposto come elemento architettonico che permette allo spazio esterno di interagire con lo spazio interno della casa, diventando così parte di essa, ovvero architettura costruita. Il vuoto esterno, delimitato fisicamente dalla superficie pavimentata, diviene lo spazio-filtro che permette alla casa di compenetrare l’ambiente su cui va ad inserirsi. La compenetrazione tra ambiente interno ed ambiente esterno è evidente anche dalla scelta delle aperture ampie poste soprattutto verso il lato sud e ovest dell’edificio e schermate, nel caso del livello terreno, dal portico. Le aperture poste nell’angolo della “L”, ovvero nel punto di incontro delle due direttrici che generano la forma architettonica, hanno verso l’ambiente limitrofo una funzione determinante: quello di essere ambivalenti. Infatti nel primo caso si nota una confluenza delle visuali prospettiche esterne verso l’interno abitato, mentre nel secondo caso avviene proprio l’opposto, ovvero un’apertura delle visuali prospettiche interne verso l’esterno del paesaggio. I serramenti, come si vede anche dalle piante dei due livelli fuori terra, in questo punto dell’edificio svolgono la funzione di “cardini di connessione” tra gli stessi livelli e i due assi orizzontali generatori dell’intera composizione architettonica. L’accesso principale è localizzato al termine della strada privata, proprio in questo punto si è pensato di formare un piccolo spiazzo che permetta la sosta dell’autovettura sulla propria proprietà prima di accedere alla rampa carrabile attraverso il cancello automatico posto a nord. Lo spiazzo inoltre consente di apprezzare l’intera facciata a est del fabbricato e nello stesso tempo costituisce un valevole preambolo all’ingresso pedonale di entrata alla casa, che così viene maggiormente valorizzato. Passato il cancello pedonale si accede ad una ampia area pavimentata, sulla quale insiste l’ingresso alla casa e dalla quale si può, camminando in direzione ovest, giungere alla corte aperta da cui è possibile ammirare l’intera vallata. Il portico che insiste sull’area a corte è accessibile inoltre dalle ampie aperture poste sui fronti sud e ovest, che connettono i locali: cucina, studio, sala pranzo all’esterno. L’ingresso alla casa è composto da due unità, la prima aperta verso l’esterno e coperta dalle intemperie, mentre la seconda chiusa da serramenti vetrati costituisce una “bussola”, elemento filtro, che oltre a ridurre la dispersione termica del calore consente di formare un’area di accoglienza, un preambolo di ingresso dove sarà presente il guardaroba. Dall’entrata è possibile scorgere da subito la spazialità con cui è stata concepita la casa, pensata con spazi aperti, che si identificano in luoghi di fruizione generale e altri spazi delimitati, che si identificano in luoghi più riservati, che hanno però la possibilità di connettersi, interagendo con quelli aperti, attraverso ampie aperture a scomparsa. Il corpo scala è di forma quadrata ed è posto sul lato est, si sviluppa in altezza in modo da compenetrare lo spazio aperto e aggiungere, con dei tagli di visuale diagonali rispetto allo spazio del soggiorno e alla zona pranzo, complessità alla composizione architettonica dei volumi. All’arrivo della scala al piano primo si procede su una soletta soppalcata con affaccio a est sul vuoto della scala, a ovest e a sud verso la zona pranzo che rimane dunque a doppia altezza. Dal soppalco si accede alle camere da letto: n.3 singole, con i rispettivi servizi igienici e n.1 matrimoniale con cabina armadio e servizio igienico con accesso diretto dalla stessa camera da letto. La luce per illuminare la doppia altezza e il soppalco viene garantita da ampie finestrature a velux poste in copertura e che consentono di ottenere un’ottimale e costante illuminazione diurna dell’intero spazio centrale alla casa. La passerella permette di collegare spazialmente i due livelli sovrapposti, di leggere con diverse prospettive e profondità lo spazio sottostante, e di intravedere l’ambiente esterno. La copertura in legno lamellare sia del corpo principale che di quello secondario è composta da un tetto a padiglione la cui falda inclinata in corrispondenza dei muri perimetrali diventa orizzontale e permette: di ridurre visivamente l’altezza dell’edificio, soprattutto dal lato sud, dal lato ovest e da quello dell’accesso a est. Inoltre questo permette di leggere con più chiarezza la composizione volumetrica architettonica dell’insieme, e infine di schermare, con il suo aggetto, i raggi solari estivi, il tutto per un miglior confort ambientale interno ai locali dell’abitazione. Esternamente al fine di permettere un inserimento consono del fabbricato all’interno del consistente declivio esistente, e per garantire una corretta compensazione tra materiale di sterro e di riporto, si sono posizionati due muretti di sostegno in pietra naturale che avranno le caratteristiche similari a quelli limitrofi e che si configurano come veri e propri terrazzamenti. La pendenza del terreno tra il primo e il secondo muretto di contenimento verrà mantenuta quella esistente, così da poterlo inserire correttamente con i profili adiacenti. La tipologia del muro a terrazzamento è già presente nelle aree agricole limitrofe e nelle porzioni di terreno terrazzato verranno piantumate con alberi da frutto, così da configurarsi come veri e propri elementi legati all’uso agricolo del territorio e non come rilevati artificiali fini a se stessi. La piantumazione inoltre costituisce un elemento utile al fine di mitigazione di un possibile impatto visuale, anche se l’altezza esigua di 1,20 metri e la finitura in pietra naturale similare a quella dei muretti limitrofi non costituiscono un impatto importante sull’ambiente, tale da essere mitigato con l’impiego di altri elementi naturali.