Il filo del discorso

Un suono che nasce flebile e poi prende forma. Ruota morbidamente su se stesso alzando le onde acustiche intorno e poi si affaccenda per tradurle in un minuscolo gorgo di vibrazioni. Da qui si propaga un vortice che poi cresce in parola, poi periodo, poi frase, poi dialogo, poi discorso, Il tutto legato da un fil rouge che si porta appresso il nome pomposo di “coerenza”. In linguistica testuale, la coerenza identifica la relazione che lega i significati degli enunciati che formano un testo. Il senso del tutto, dunque, è dato dalla valenza di ogni singolo componente. Gli ingredienti dell’amalgama sono dunque armonia, continuità, richiamo, cerchio che si chiude. la struttura circolare impregna e imbeve anche gran parte del nostro patrimonio poetico, nel senso che il tema dell’incipit torna anche per il congedo finale. Tutto torna. E se la coerenza è il nocciolo di svariate forme d’arte, perché non dell’architettura? Lo vedete il filo rosso che torna? Ne cogliete l’essenza correlante e legante? Accade allora che il gomitolo si srotoli dalle mani del progettista, animando  un filo che va ad allacciare tra di loro idee fatte di materia. Il rosso, nella sua essenza vitale ed eccitante, va a tingere alcuni tratti netti della casa, come la sottolineatura a pennarello di un concetto da non sottovalutare. La scelta del colore? Forse deriva dalla sua carica emotiva, dalla sua capacità di stimolare un desiderio ardente di espansione, possesso, acquisizione. Il rosso, che poi è il primo colore dell’arcobaleno, si ritiene sia il primo colore percepito dai bambini. Corrispondente alla mobilitazione di tutte le energie, alla sicurezza di sé, provoca l’accelerazione dei battiti cardiaci e impenna l’adrenalina. Senza trascurare la sua carica romantica e sensuale. Ecco il fil rouge, dunque, che viene steso e introdotto per farsi testimone dell’altissima coerenza concettuale e materiale del progetto. Un refrain per ogni ambiente, dalla trave in cucina al terrazzo, dalla circonferenza del cilindro immaginario in cui s’insinua la scala elicoidale al perimetro dello spazio vitale dell’ulivo in giardino. Perché il significato del tutto derivi dall’ordine e dall’interpretazione sensata dei suoi componenti. La Villa sorge in un importante centro abitato della Valle Camonica ed è stata interamente costruita dalla Ditta Ducoli Silvio, che ne ha curato la realizzazione edile, l’assistenza all’installazione dell’impiantistica e il coordinamento del cantiere. Fiore all’occhiello di questa imponente abitazione è la grande attenzione che la committenza, in sinergia con i progettisti e l’impresa esecutrice, ha riservato all’impatto ambientale e al risparmio energetico, scegliendo di realizzare impianti di geotermia, fotovoltaico e solare termico. La conoscenza delle nuove frontiere del progresso tecnologico ha privilegiato di conseguenza anche la scelta di materiali interamente naturali e traspiranti, come ad esempio la lana di roccia negli isolamenti del tetto e pareti. L’Azienda Ducoli ha partecipato sinergicamente alla stesura esecutiva della struttura, in collaborazione con lo studio che a sua volta ha saputo sapientemente tradurre in forme architettoniche le aspettative della committenza.

“..il filo rosso è il senso, il significato che lega i diversi volumi, li connette e tende alla comunione tra le diverse parti della composizione cercandone l’unità. Lo spirito di comunione permea l’architettura e la rende spazio edificato-edificante, stimolando positivamente l’animo interiore a predisporsi ad un evento non solo estetico, ma etico…come disse M. Heidegger in Die Kunst und der Raum: il fare lo spazio è, pensato in ciò che gli è proprio, libera donazione di luoghi in cui i destini degli uomini che vi abitano si realizzano…in questa composizione il filo rosso non è solo l’idea generatrice, ma la concezione concreta, l’elemento universale che scomparendo nelle strutture dei volumi, e ricomparendo nello spazio abitato del visibile, viene percepito come frammento..”